Tutte le principali città del Brasile, in queste ore, stanno seguendo le decisioni prese dalle autorità di Rio de Janeiro e di San Paolo, cancellando l'aumento previsto di 20 centesimi del biglietto dei bus.
Naturalmente i manifestanti incassano una vittoria simbolica ma che di fatto rafforza il loro peso politico. Un paese al centro dell'attenzione con le partite di Confederations Cup, manifestazione che rappresenta un biglietto di presentazione per i mondiali di calcio del prossimo anno, non può permettersi una crescita delle proteste. Bisognerà vedere se la decisione di non aumentare i biglietti dei bus potrà realmente placare lo spirito di protesta del popolo brasiliano.
Nelle ultime ore i manifestanti avevano registrato sostenitori illustri anche tra le fila della Selecao. Primo fra tutti Neymar che su instagram aveva espresso in modo palese il suo appoggio ai manifestanti.
«Ãˆ triste quello che sta succedendo . Ho sempre sperato che non fosse necessario arrivare al punto di scendere in strada per esigere migliori condizioni di trasporto, salute, educazione e sicurezza, perché sono cose che ogni governo dovrebbe assicurare. I miei genitori hanno lavorato molto per poter offrire a me e mia sorella un minimo di qualità di vita. Oggi, che ricevo salari importanti grazie al successo di cui voi mi onorate, la mia potrebbe sembrare demagogia, ma non lo è: e allora alziamo la bandiera a favore delle manifestazioni che si stanno svolgendo in tutto il Brasile».
«L’unica forma in cui posso rappresentare e difendere il Brasile - aggiunge il n.10 della Selecao - è sul campo, giocando a calcio. Ma a partire da questa partita contro il Messico entrerò in campo ispirato da questa mobilitazione popolare. Anche io voglio un Brasile più giusto, sicuro, salubre e onesto».