Un recente sondaggio condotto da IZI S.p.A. rivela una diffusa preoccupazione tra gli italiani riguardo all'impatto dei dazi statunitensi sull'economia nazionale, accompagnata da una significativa insoddisfazione verso le misure adottate dal Governo Meloni per fronteggiare la situazione.
La stragrande maggioranza degli intervistati, ben l'86,5%, ritiene che i dazi imposti dagli Stati Uniti condizioneranno negativamente l'economia italiana in misura "molto" o "abbastanza" rilevante. Solo il 13,5% del campione minimizza l'impatto, valutandolo "poco" o "per nulla" significativo. Questo dato evidenzia una preoccupazione trasversale che attraversa l'intero elettorato italiano, indipendentemente dall'orientamento politico.
Per quanto riguarda l'adeguatezza delle iniziative intraprese dal Governo Meloni in risposta ai dazi, emerge un giudizio complessivamente negativo: il 54,9% degli italiani le considera inadeguate per la difesa degli interessi economici nazionali, mentre solo il 35,1% le ritiene appropriate. Il restante 10% non esprime un'opinione in merito. Particolarmente interessante è la differenza di valutazione tra gli elettori dei partiti di governo e quelli dell'opposizione: tra i primi, il 60% giudica positivamente l'operato dell'esecutivo, mentre il 25% lo critica; tra i secondi, la percentuale di critici è presumibilmente molto più elevata, contribuendo al dato complessivo negativo.
Sul fronte delle contromisure da adottare, emerge una frammentazione delle opinioni che riflette la complessità della questione. Il 40,9% degli italiani ritiene che l'Italia dovrebbe trattare direttamente con gli Stati Uniti, il 34,1% preferisce che l'Unione Europea applichi misure equivalenti in risposta, mentre il 25% auspica che sia l'UE a negoziare direttamente con Washington.
Anche in questo caso, le differenze tra elettori di governo e opposizione sono significative: tra i sostenitori della maggioranza, il 45% preferisce un approccio bilaterale Italia-USA, percentuale che scende al 29,1% tra gli elettori dell'opposizione. Questi ultimi privilegiano invece un approccio europeo, con il 40,9% che sostiene l'applicazione di misure equivalenti da parte dell'UE e il 30% che preferisce negoziati diretti tra Unione Europea e Stati Uniti.
Il sondaggio, condotto su un campione rappresentativo di 1.000 cittadini maggiorenni residenti in Italia tra l'8 e il 9 aprile 2025, fotografa quindi un paese preoccupato per le conseguenze economiche dei dazi americani, critico verso la gestione governativa della questione e diviso sulle strategie da adottare, con una linea di frattura che rispecchia in larga misura le appartenenze politiche degli intervistati.
NOTA METODOLOGICA
Il sondaggio "Dazi" è stato realizzato da IZI S.p.A. come indagine autoprodotta nel periodo compreso tra l'8 e il 9 aprile 2025.
METODOLOGIA DI RILEVAZIONE:
L'indagine è stata condotta mediante una metodologia mista CATI-CAWI (Computer Assisted Telephone Interview - Computer Assisted Web Interview), che combina interviste telefoniche e rilevazioni online per garantire una maggiore rappresentatività del campione.
CAMPIONE:
La ricerca ha coinvolto un campione di 1.000 soggetti maggiorenni residenti in Italia, selezionati secondo un metodo casuale stratificato per:
- Genere
- Classe d'etÃ
- Macroarea di residenza
I dati raccolti sono stati sottoposti a una ponderazione vincolata per genere, classe d'età , macroarea di residenza e voto espresso alle ultime elezioni politiche, al fine di garantire la rappresentatività rispetto alla popolazione italiana.
CONTATTI E TASSO DI RISPOSTA:
- Totale contatti effettuati: 3.450
- Interviste completate: 1.000
- Rifiuti: 2.450
- Tasso di risposta: 29,0%
MARGINE DI ERRORE:
Il margine di errore statistico dei risultati è di ±3,0% al livello di confidenza del 95% sui risultati dell'intero campione.
DIFFUSIONE:
I risultati del sondaggio sono stati pubblicati nel programma televisivo "L'Aria che tira" in data 11 aprile 2025.
Il documento completo relativo al sondaggio è disponibile presso il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in ottemperanza alla normativa vigente sulla pubblicazione dei sondaggi in Italia.